Creare connessioni è il nostro più antico codice di sopravvivenza.
Possiamo intenzionalmente plasmare e riparare le nostre relazioni chiave e smettere di pagare il prezzo dell’isolamento emotivo.
Cos'è la EFT?
Il nostro bisogno di sapere e sentire che i nostri partner ci risponderanno quando li chiamiamo, emotivamente, fisicamente, affettivamente, è radicato in noi fin dalla nascita. La ricerca, che ha avuto inizio con la teoria dell’attaccamento di John Bowlby negli anni ’50 e che continua con le neuroscienze più attuali e all’avanguardia, oggi ha aperto la strada allo sviluppo della Emotionally Focused Therapy (Terapia Focalizzata sulle Emozioni – EFT), un modello di terapia di coppia creato dalla dottoressa Susan Johnson, oggi praticata da terapeuti e consulenti in tutto il mondo.
Domande sulla EFT
Cosa succede in una seduta di terapia di coppia EFT? Cosa aspettarsi dalla EFT? Come scegliere un terapeuta?
Scopri come la EFT può aiutarvi come coppia.
La scienza dietro ai legami emotivi
Secondo una ricerca pubblicata da Plos One, una nota rivista di neuroscienze, la teoria dell’attaccamento è radicata nella scienza. Gli studi dimostrano che il semplice fatto di tenere la mano del partner può cambiare il modo in cui il cervello percepisce una minaccia, così come il modo in cui la si affronta.
“Il nostro sistema nervoso è destinato ad essere connesso con un altro sistema nervoso”, dice George Faller (Trainer EFT e Direttore del New York EFT Centre). “Anche quando ci sentiamo più distanti, c’è ancora quel desiderio dentro di noi che ci vuole vicini, che sa che c’è un modo migliore per affrontare le crisi”.
Mentre ci imbattiamo in questa strada rocciosa chiamata vita, sono i legami di attaccamento che formiamo con i genitori, i fratelli, gli amici di tutta una vita e i partner intimi, che ci aiutano ad affrontare meglio le sfide che affrontiamo. Questi legami influenzano profondamente il nostro sistema nervoso, aiutandoci a sentirci calmi, soddisfatti e sostenuti. Ci fanno sapere che tutto andrà bene.
Ci rendono più forti, più vivi, e ci proteggono dal dolore.
“Anche questa non è solo una sciocchezza romantica”, dice la Dott.ssa Johnson. “Quando perdiamo quel senso di connessione, fa’ male. È doloroso. Il nostro cervello entra allora in uno stato di paura perché sappiamo a livello viscerale che essere emotivamente isolati è pericoloso per gli esseri umani”.